Protezione delle acque per una maggiore chiarezza
Entro la fine del 2018 i Cantoni devono delimitare lungo i corsi d’acqua degli spazi che servano alla tutela delle acque e alla protezione contro le piene. Dopo aver approvato nel 2013 la scheda informativa sulle zone densamente edificate, gli Uffici federali dell’ambiente (UFAM), dell’agricoltura (UFAG) e dello sviluppo territoriale (ARE), la Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DCPA) e la Conferenza dei direttori cantonali dell’agricoltura (CDCA) hanno elaborato la guida «Espace réservé aux eaux et agriculture»/«Gewässerraum und Landwirtschaft».
Problema delle acque di scarico
Il lavaggio di macchinari e veicoli produce acque di scarico, che possono inquinare il suolo e le acque sotterranee e libere. Il cemento ha un effetto sul pH, può causare l’intorbidimento delle acque e addirittura corrodere le branchie dei pesci. Bastano piccole quantità di olii minerali e carburanti per rendere non potabile parecchi metri cubi di acqua, con effetti potenzialmente dannosi per la salute.
Ai sensi dell’art. 6, cpv. 1 della Legge federale sulla protezione delle acque, «è vietato introdurre direttamente o indirettamente o lasciare infiltrarsi nelle acque sostanze che possono inquinarle». Le acque inquinate vanno in ogni circostanza canalizzate e – secondo il danno – pretrattate. In caso di violazione della legge o di negligenza, i danni all’ambiente possono comportare conseguenze giuridiche.
La panoramica seguente fornisce spiegazioni sulle misure edili da prevedere nei cantieri. Le disposizioni precise, tuttavia, dipendono dalle direttive cantonali e vanno approfondite individualmente.
Studio sui pesticidi nei fiumi svizzeri
Uno studio realizzato dall’Istituto per la ricerca sulle acque nel settore dei Politecnici federali (Eawag) su mandato della Confederazione ha rivelato che i corsi d’acqua svizzeri contengono un vero e proprio mix di pesticidi. Su circa 300 sostanze autorizzate e tracciabili con analisi, ne sono state riscontrate 104, 82 delle quali erano prodotti fitosanitari. Per 31 sostanze sono stati superati i livelli previsti dall’Ordinanza sulla protezione delle acque.
Due aspetti destano particolare preoccupazione: innanzitutto, anche qualora la concentrazione di ogni singola sostanza non oltrepassi il criterio di qualità ecotossicologica, non sono da escludere danni agli organismi acquatici. Secondariamente, le concentrazioni rilevate per sostanza erano parecchio superiori al valore medio indicato nell’Ordinanza sulla protezione delle acque di 0,1 microgrammi al litro. In alcuni casi, superavano addirittura il microgrammo al litro.